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Ti senti in colpa a dire no? potresti essere in una relazione manipolativa.

Aggiornamento: 6 mar 2022

Ti è mai capitato in relazione, di qualsiasi tipo essa sia, che ad una richiesta hai fatto fatica a dire di NO per il senso di colpa?


Se ti è successo, probabilmente sei stato vittima di una manipolazione emotiva da parte dell'altro. Ci sono infatti frasi che sembrano innocue ma che in realtà, rischiano di alimentare senso di inadeguatezza.

Le persone manipolative sentono "a pelle" chi poter agganciare, in modo da attivare dinamiche di controllo e di potere.

La manipolazione provoca un forte senso di frustrazione sull'autostima della persona designata. Il senso di sicurezza di far parte di una relazione, è parte dei bisogni fondamentali dell'individuo (ne ho parlato in modo più specifico in questo articolo).


Il bisogno di sentirsi parte di un gruppo porta ad attivare quindi dinamiche di collaborazione reciproca in cui è importante ricevere i riconoscimenti da parte degli altri, soprattutto di persone che sentiamo importanti o degne di stima. Questa tipologia di rapporti infatti sono molto frequenti nel contesto lavorativo, in cui si passa molto tempo, e di coppia, in cui si sente il bisogno di essere amati e apprezzati per quello che si è.

Quando qualcuno per noi importante quindi ci chiede supporto, aiuto o fa delle richieste, sentiamo quasi il bisogno innato di doverlo aiutare. Il problema nasce quando è sottesa una dinamica di ricatto emotivo in cui "se non fai quello che ti chiedo, ci rimarrò molto male e potrei perdere la fiducia in te".


Ad ognuno di noi è capitato di aver subito o agito più o meno consapevolmente delle manipolazioni, poichè è parte essenziale dell'esistenza sentire degli alleati.


Voglio condividere con te però qualche frase che possa aiutarti a rivelare se sei vittima o se stai agendo una manipolazione emotiva, in modo che possa proteggerti e fare scelte diverse nel caso in cui la subissi o in modo che possa cambiare il tuo modo di chiedere le cose nel caso in cui senza volerlo, la agissi.


COME RICONOSCERE LA MANIPOLAZIONE EMOTIVA

Il problema alla base della manipolazione è che si cela dietro a "buone" richieste. Spesso infatti è agita da persone molto vicine a noi e a cui non si può dire proprio di no. Ci si fida di queste persone e nel momento in cui scatta l'alleanza, queste richieste sembrano aumentare di più.


Dietro a questa dinamica non ci sono sempre "cattive" intenzioni. Ci può essere una tendenza al controllo, un bisogno di autostima e riconoscimento oppure nelle situazioni più disfunzionali, quella di ferire altre persone per sentirsi in una posizione di potere. Da cosa dipende tutto questo ? Dalla personalità.


In Michigan è stato svolto uno studio su come si rileva la manipolazione emotiva nel contesto della coppia. Tra i fattori emersi ci sono instabilità emotiva, scarsa responsabilità, capacità di seduzione, scarsa consapevolezza di sé e apertura sociale.

Allo stesso modo, uno studio dell’Università di Firenze, pubblicato nel 2019, mostra in modo conclusivo l’associazione tra la personalità narcisistica e la tendenza alla manipolazione emotiva.

Vediamo quindi quali sono alcune frasi di quando si attiva la manipolazione emotiva.


“Fai come vuoi”

Durante una discussione o un confronto può succedere che ad un certo punto uno dei membri dica la classica frase del "fai come vuoi". Seppur possa sembrare una richiesta vantaggiosa per chi sta dall'altra parte, il messaggio indiretto che arriva è "fallo, ma in qualche modo poi te lo rinfaccerò".

Implicitamente quindi si attiva in chi la sente, una posizione di disagio che lo porta a rimuginare su quello che deve fare. "Cosa mi sta dicendo indirettamente? e se si arrabbiasse, alla fine mi lascerà? ecc ecc.."


"Se non ci sei, non vado nemmeno io”.

Altra frase tipica apparentemente tenera e che sembra essere un "voglio stare con te". In realtà dietro a questa richiesta, chi agisce la manipolazione sta cercando empatia nella persona che ha di fronte.

"Guarda come sono tenero/a che sono disponibile a rinunciare ad andare a fare delle cose perchè non vieni tu". In realtà dietro un messaggio di questo tipo ci può essere poi un'aggressività latente che verrà espressa in un "vedi? io non sono andato/a eppure non sei contento/a".

Nella persona che subisce si attiva il senso di colpa nel non sentirsi appagato/a da questa presenza. E così iniziano malumori, sguardi di rabbia, allontanamento, rinfaccio, ecc.


“Io non ho niente che non va, forse sei tu che...”

Ecco che in questo nasce un grande senso di inadeguatezza. C'è una persona infatti che non si prende la responsabilità delle proprie azioni o non azioni. Si sminuisce e si svaluta il modo di essere dell'altra persona che non si ritiene adeguata e all'altezza della situazione.

Chi non ha poi un'idea buona di sè crede davvero in quelle parole e comincia a chiedersi cosa potrebbe fare di diverso per migliorare. E' la classica richiesta di quando qualcuno viene in studio e mi dice "il mio capo / compagno/a mi dice che sono..... voglio quindi migliorare su questo".


“Con tutto quello che faccio per te...”

"Se ti do voglio ricevere". Questo è un po' un ricatto implicito. Nella persona che la sente infatti scatta il pensiero del "Bhe, in effetti... C'è sempre stato/a per me, perchè non fare altrettanto? Non mi sembra giusto."

Fai attenzione. Un conto è la disponibilità e il desiderio a ricambiare seppur non richiesto. Posso e voglio supportarti perchè scelgo di farlo essendomi stato vicino in situazioni difficili. Il sentirmi però in dovere di fare delle cose per ricambiare visto che... è un'altra.

Questa frase infatti è tipica di chi inizia facendo le cose anche quando non richieste. L'altra parte quindi pensa "che gentile!". Fai attenzione solo che la richiesta implicita non sia "Se faccio cose per lui/lei, in qualche modo mi aspetto che farà altrettanto".

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Insomma, questi sono solo alcuni esempi di meccanismi manipolativi.

Pensando alle tue relazioni, quale di queste frasi ti è capitato di sentire più spesso? stai ancora vivendo una relazione in cui senti spesso queste frasi?

La manipolazione inoltre, la senti. Se percepisci disagio, sforzo e fatica pensando ad un certo punto che sei stanca/o e che quella persona preferiresti non vederla, potresti esserne vittima.

La consapevolezza di questo è il primo punto per cambiare queste dinamiche (ATTENZIONE: non l'altro, ma il tuo modo di stare nella relazione con esso).

“Lo strumento di base per manipolare la realtà è manipolare le parole. Se puoi controllare il significato delle parole, puoi controllare le persone che usano quelle parole”. -Philip K. Dick-

Dott.ssa Anna Antinoro


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