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Immagine del redattoreDott.ssa Antinoro Anna

I pilastri dell'autostima: conoscerli per curarsi di sè.

La maggior parte delle persone che inizia una terapia psicologica lamenta alla base delle proprie problematiche, una bassa autostima (spesso motivo scatenante del disequilibrio mentale).

Ma che cosa vuol dire avere una bassa autostima? che cosa significa volerla migliorare? credo che alla base ci siano delle convinzioni mentali distorte che portano alla fine ad una serie di interventi che oltre a durare per breve tempo, rischiano di alimentare il senso del fallimento (altro elemento che lede la stima di sè), per cui, nell'articolo di oggi desidero raccontarti di quali sono i pilastri su cui è necessario lavorare per avere una buona idea di te.



FALSE CREDENZE

Nei miei anni di esperienza ho notato alcuni meccanismi che a parer mio, più che aumentare l'autostima, rischiano di minarla, un pò come quei comportamenti alimentari tipo il digiuno per perdere peso, che oltre a non servire per dimagrire, nel tempo ti fanno recuperare il peso apparentemente perso con gli interessi.

  1. Per aumentare l'autostima devi guardarti allo specchio e farti i complimenti. FALSO. A cosa serve dirti che ti piaci se non lo senti autentico? ti darà una finta carica che durerà per breve tempo per poi ritornare nel giro di qualche giorno di nuovo nel loop del non sentirti abbastanza

  2. Devi avere una visione positiva delle cose. FALSO. Anche questo è un benessere temporaneo. La vita non è solo cose belle e positive, anzi, spesso è faticosa e impegnativa per cui, illuderti che ci siano solo cose belle, non aumenta la stima di te o la carica positiva, ma ti illude.

  3. Devi accettare ogni parte di te e fartela piacere. FALSO. Esattamente come i casi sopra, anche in questo caso sarebbe una presa in giro che avrebbe un effetto temporaneo. Esistono dei lati di te che non ti piacciono e devi prenderne atto, non possiamo essere perfetti, per cui far finta che tutti sia ok di te rischia di non farti crescere e di non darti lo slancio a migliorarti.


Bene, viste brevemente queste false credenze sull'autostima, andiamo a vedere quali sono i sei pilastri su cui è importante lavorare per la stima di te.


I SEI PILASTRI

Se sei interessato al tema dell'autostima, probabilmente avrai già sentito parlare dei sei pilastri trattati da Nathaniel Branden , psicoterapeuta statunitense.

Partiamo prima da cosa dalla parola autostima, che cosa vuol dire avere una buona autostima? vuol dire avere stima di sè (ma dai Anna, non lo avrei mai detto!), certo, sembra facile, ma in realtà non è così semplicistica la definizione. Cosa vuol dire avere stima? vuol dire rispettarti, conoscerti e consapevolizzare il modo in cui funzioni, non che per forza tutto deve piacerti o andare bene, perchè le cose che non vanno bene di te per te, sono quelle che probabilmente ti rallentano nel raggiungimento dei tuoi bisogni, per cui lavorarci è anche segno di una buona stima di te, perchè vuoi il meglio per te e di te.

Ad ogni modo Branden afferma che per avere una buona stima di sè sono sei i pilastri su cui puoi lavorare:


  1. La consapevolezza: vuol dire essere più presente a te stess* eliminando dalla tua vita frasi come "non devo pensarci", "ma si lascio perdere", ecc, perchè sono pensieri devianti dal tuo conoscerti. Cosa è davvero importante per te? qual è la direzione che vuoi prendere? sulla base di questo, scegli e costruisci.

  2. Accettazione di sè: a me personalmente piace più dire - accogli te stesso per come sei, sei unic* nel tuo modo di pensare, sentire e comportarti e se qualcosa di te ti sta scomodo ci sta, chiediti cosa ti porta a sentirti così e lavora per renderti più comodo.

  3. Senso di responsabilità: se hai un desiderio, un bisogno, elabora un piano di azione e inizia a costruirti. La responsabilità rende adulti ed essere adulti, rende liberi.

  4. Auto-affermazione: impara a dire la tua mettendo in conto che non tutti saranno d'accordo con quello che dici ma questo non ti rende meno ok delle altre persone. L'importante è che la tua affermazione non calpesti la libertà dell'altro.

  5. Datti un obiettivo: avere uno scopo ti dà una direzione, senza obiettivo, potresti avere maggiori probabilità di sentirti perso e senza una meta.

  6. Integra i tuoi valori con la tua vita: in poche parole, sii coerente con te stesso. Se ti metti in una condizione di fare qualcosa che va contro i tuoi principi e il tuo modo di sentire, potresti avere maggior frustrazioni e rimuginii interni che si attivano e consumano la tua energia.


CONCLUSIONI

Come puoi vedere Branden non dice cose come "credi in te stesso sempre e comunque" , "sorridi alla vita", "tu vali e vai bene" ma dice in poche parole, prendi in mano la tua vita e renditi protagonista attivo del tuo agire e del tuo sentire. Solo in questo modo costruirai la stima verso di te, il rispetto e la consapevolezza di chi sei e di dove vuoi andare.

Un passo alla volta, un mattone alla volta, per andare più lontano e più in alto.


Dott.ssa Anna Antinoro

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